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Diventare “classe” a Mezzano: le prime sui monti per conoscersi

Nella settimana del 14-18 ottobre tutte le classi prime del San Marco, a turni di due o tre classi per volta, hanno condiviso due giorni sulle montagne di Mezzano, dove si trova una casa salesiana. Qui i ragazzi hanno affrontato giochi e attività con lo scopo di conoscersi e di entrare in contatto tra loro e con i loro coordinatori: occasione preziosa, a inizio anno, per instaurare rapporti più profondi e sinceri. Rientrati da questa bella esperienza, è stato chiesto a qualche insegnante e a qualche studente di rispondere a qualche domanda al riguardo…

L’esperienza è stata positiva perché i ragazzi hanno accettato di mettersi in gioco nelle diverse situazioni proposte.

È stata un’occasione per conoscere la mia nuova classe, infatti ho potuto osservare e ascoltare gli studenti in diversi momenti, traendo un numero di indicazioni e informazioni estremamente utile per il gruppo classe.

Dei miei studenti coordinati ho capito che formano un buon gruppo e esso andrà consolidato col tempo.

Tra le attività svolte mi è piaciuta la serie di giochi serali perché hanno creato una sana competizione con la 1ma ITT (che abbiamo battuto, eheheh ????????) e hanno favorito la partecipazione di tutta la classe.

Sono tornato a casa soddisfatto perché gli studenti si sono comportati bene e hanno accettato le proposte fatte, anche facendo molta fatica in determinati momenti.

La parola-chiave dell’esperienza è “Mezzano, il passaggio fondamentale per il primo anno al San Marco”.

 

L’esperienza è stata positiva perché è bello poter passare del tempo con i ragazzi fuori dalle ore scolastiche, fuori dalle aule e poterli vedere nella loro veste più vera e genuina.

E’ stata un’occasione per conoscere la mia nuova classe, infatti ho riscontrato che la prima impressione  solo a volte può essere corretta: a Mezzano ho visto alcune cose che mi hanno stupita.

Dei miei studenti coordinati ho capito che sono competitivi e che si stanno scoprendo come gruppo classe con entusiasmo.

Tra le attività svolte mi è piaciuta quella in cui abbiamo delineato gli obiettivi fino a gennaio perché ho sentito obiettivi che non mi sarei mai immaginata potessero emergere, detti con lucidità.

Sono tornata a casa soddisfatta perché sono state due giornate impegnative, ma belle. Ho potuto dire che ne è valsa la pena. 

La parola chiave dell’esperienza è CIURMA, EQUIPAGGIO.

 

L’esperienza è stata positiva perché siamo stati in mezzo alla natura e siamo stati bene insieme.

È stata un’occasione per conoscere la mia nuova classe, infatti ho visto studenti e studentesse da un punto di vista diverso.

Dei miei studenti coordinati ho capito che hanno voglia di stare insieme e conoscersi.

Tra le attività svolte mi è piaciuta quella in cui le studentesse e gli studenti hanno costruito la loro barca, perché è stata originale!

Sono tornata a casa soddisfatta perché è andato complessivamente tutto bene.

La parola-chiave dell’esperienza ècamminare sulle acque”!

 

L’esperienza è stata positiva perché ho imparato cose nuove e conosciuto tante persone simpatiche.

Mi ha colpito in particolar modo l’attività sui ruoli che abbiamo fatto basandoci sulla famosa regata, la “Ocean Volvo Race”.

La frase che mi è stata detta e mi è rimasta impressa è quando un prof. mi ha detto: “Abbiamo vinto!!!”. La frase in sé è banale, ma il tono euforico con cui è stata detta è ciò che mi ha colpito e per questo ancora la ricordo.

È stata un’occasione per conoscere i miei compagni, infatti ho legato molto con persone simpatiche, buone e scherzose.

Sono tornato a casa pensando di voler rifare questa gita e provando felicità ma allo stesso tempo tristezza perché si è conclusa.

La parola-chiave dell’esperienza è “divertimento”.

 

L’esperienza è stata positiva perché ci ha dato l’opportunità di conoscere meglio noi stessi, i nostri compagni e di stringere un legame con i professori.

Mi ha colpito in particolar modo l’attività della costruzione della barca perché ci siamo aperti e abbiamo descritto noi stessi in un modo diverso.

La frase che mi è stata detta e mi è rimasta impressa è “Siate in primis felici con voi stessi”.

È stata un’occasione per conoscere meglio dei ragazzi di altre classi che si trovavano con noi nella casa di Mezzano.

Sono tornato a casa sentendo che questa esperienza mi rimarrà sempre nel cuore.

La parola-chiave dell’esperienza è “solidarietà”.

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