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Don Luigi Ciotti al “San Marco” per il premio SCRIVI

Lo scorso mercoledì 30 gennaio alcuni studenti delle classi terze CFP, delle quarte ITT e le tre quinte ITT hanno avuto la fortuna di fare un incontro prezioso: don Luigi Ciotti, Presidente di “LIBERA Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, è stato ospite dello IUSVE in occasione del conferimento del Premio SCRIVI 2019 e in preparazione alla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si terrà a Padova il 21 marzo 2019.

Prima di ricevere il premio, nell’aula magna del nostro Istituto don Luigi Ciotti ha tenuto una lectio magistralis, rispondendo inoltre alle domande degli studenti presenti.

Con la voce carica di accorata dedizione per quello che è ormai il suo quotidiano, è riuscito a trasmettere insegnamenti e valori fondamentali per noi ragazzi, rendendo onore alla volontà di don Bosco di vederci “bravi cristiani ed onesti cittadini”.

In primis, ha sottolineato gli aspetti positivi della realtà italiana oggi, ricordando tutti coloro che cooperano per l’annientamento delle mafie. Poi ha calato la platea in quella che è la parte fragile dell’attuale situazione in Italia: le mafie hanno colto l’essenzialità del trasformismo in un ambiente sociale “ostile”, e continuano a cambiare la loro struttura interna delineando nuovi profili organizzativi flessibili reticolari; inoltre è stato registrato un progressivo allargamento del loro raggio d’azione, tanto che nessuna regione può chiamarsi “pulita”.

“Perché non ci si ribella alla mafia?” abbiamo chiesto a don Luigi Ciotti attraverso la voce di Samuel Pivetta, di 5ITTB. “Ci vuole coraggio, – ci ha detto – perché senza coraggio la vita è meno viva, e non c’è peccato più grande di vivere la vita senza averla realmente vissuta; e ci vuole la speranza, che però è fragile se non viene condivisa. La speranza deve diventare un bene comune, essere nutrita da tutti”.

Ha concluso il discorso lasciando a noi ragazzi una immensa consapevolezza e una grande responsabilità per il futuro: “Il problema delle mafie è una questione che riguarda tutti quanti noi. C’è bisogno di cambiamento. Questo è già il cambiamento, perché 10 o 15 anni fa non si sarebbe parlato di argomenti vivi come questo in una scuola. Ed è proprio da qui che bisogna ripartire: la conoscenza è la via maestra per il cambiamento, la conoscenza è la base su cui si poggia la consapevolezza. La speranza di domani poggia sulla consapevolezza e la resistenza di oggi”.

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