“I principi e gli obiettivi del formare e educare non cambiano, ma gli strumenti sì, ed è giusto porsi di fronte alle novità senza pregiudizi per comprendere come possono diventare elementi di forza – sottolinea il presidente di Cnos-Fap Mario Tonini – Ci sono insegnanti innovatori ed entusiasti che sperimentano, ma c’è ancora un establishment che osteggia il cambiamento. Siamo qui per testimoniare risultati, presentare ciò che accade all’estero, come nel centro di Copenaghen promotore della didattica senza carta, e discutere, in modo critico e ragionato, del futuro dei nostri giovani”. Una sfida a tutto campo quindi che coinvolge l’insieme della didattica tradizionale (compresa quella dell’e-learning) e dei soggetti che vi operano.

I risultati delle esperienza di didattica con il tablet saranno presentati il prossimo 11 aprile a Verona (Fiera di Verona) in un convegno, promosso assieme alla Direzione Scolastica del Veneto, a cui partecipano alcuni esperti in materia: da Roberto Franchini del Comitato scientifico iCnos ad Allen Kjaer Andersen, preside dell’Ørestad Gymnasiun di Copenaghen che illustrerà l’attività del suo centro, letteralmente edificato pensando allo studente nomade e non più sedentario. Poi Massimo Tosi per Apple Distinguished Educator, quindi il capofila della sperimentazione made in Italy Alberto Grillai e un confronto con Maria Grazia Ottaviani, che cura il progetto Wikidisciplina.

L’ I-Padagogia si ispira al termine “pad-agogia” –  fusione tra il vocabolo tecnologico pad e il sostantivo “agogica”, che nel linguaggio musicale significa “indicazione di un andamento” – coniato nel 2010 proprio per riflettere sul ritmo e sulle modalità del cambiamento.