Dal 18 al 20 settembre 2018 ho avuto l’opportunità di incontrare e collaborare con tre colleghe provenienti da Svezia ed Estonia. L’appuntamento non era presso il San Marco, qui a Mestre, bensì a Helsinki, in Finlandia.
Ho partecipato al progetto internazionale PREMIER, finanziato dall’Unione Europea per la Formazione Professionale. L’obiettivo di questo incontro era analizzare e valutare la progettazione della mobilità degli studenti dell’istituto LIVE di Helsinki.
A differenza del nostro centro, LIVE opera solamente con studenti che presentano difficoltà: da quelle motorie, a quelle mentali; da chi è affetto da disturbo dell’attenzione, a chi soffre di patologie neuropsichiche più gravi.
Il centro offre la possibilità di stage all’estero a tutti i suoi studenti, con l’unica eccezione di quelli che presentano una patologia più seria.
Gli studenti iscritti a LIVE sono circa 1100, di cui circa 260 hanno come madrelingua un idioma diverso dal finlandese.
La visita si è svolta in 3 giornate, così organizzate.
Martedì 18/9 ho incontrato le colleghe, due svedesi e una estone, e abbiamo iniziato ad analizzare la documentazione prodotta appositamente dal centro finlandese. Abbiamo stilato una serie di domande che avremmo poi posto ai gruppi nelle interviste del giorno successivo.
Mercoledì abbiamo visitato l’istituto, incontrando alcune figure principali della dirigenza e della didattica. In questa occasione siamo riusciti a parlare con alcuni docenti e studenti che spontaneamente ci hanno raccontato la loro esperienza presso Live.
Nel pomeriggio, noi quattro invitati ci siamo divisi in due coppie e abbiamo intervistato alcuni docenti, dirigenti, studenti e un partner britannico della scuola. Tutte queste figure erano state coinvolte nella mobilità degli studenti. Lo scopo era porre loro alcuni quesiti che ci aiutassero a valutare come Live gestisce i progetti internazionali.
L’ultimo giorno abbiamo esposto i risultati della nostra analisi a tutta la dirigenza e una parte dei docenti coinvolti in questi progetti, favorendo un confronto aperto.
L’esperienza in sé è risultata coinvolgente e arricchente perché mi ha permesso di carpire numerosi suggerimenti e indicazioni per le gestione dei progetti internazionali al San Marco, in vista delle opportunità future per i nostri studenti e anche per preparare la visita che i colleghi stranieri faranno al nostro istituto in dicembre. In quell’occasione sarà il nostro turno di illustrare come gestiamo e costruiamo le opportunità di stage all’estero per i ragazzi del San Marco.
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