È da poco conclusa la tradizionale settimana dedicata alle classi prime per alimentare amicizia e condivisione
Cara scuola dell’obbligo,
lo sapevi che le classi sono una squadra di persone che convivono per nove mesi a stretto contatto, esattamente come uno dei team partecipanti alla Volvo Ocean Race (una delle più massacranti regate al mondo)?
Lo sapevi che con una metafora, semplice come una barca, si può provare a raccontare come si può star bene?
Beh, cara scuola dell’obbligo, se non lo sai te lo stiamo dicendo, perché lo abbiamo provato sulla nostra pelle durante i ritiri delle classi prime che abbiamo vissuto a Mezzano di Primiero.
Più di 150 ragazzi hanno ragionato, condiviso e agito per dimostrare che stare insieme non è un’utopia, ma semplicemente un impegnativo incastro di pezzi unici.
La metafora della barca a vela ha accompagnato sette classi prime partendo da una riflessione su se stessi, per poi allargarla alla visione del gruppo-classe come modalità per uscire da una scuola considerata “obbligatoria”, trasformandola infine in opportunità di crescita: professionale e umana.
Su questo noi ci mettiamo tutte le energie possibili, quindi è ovvio che una passeggiata, una serata di giochi in compagnia o del tempo libero trascorso insieme a parlare e giocare diventino strumenti preziosi per spiegare che un “gruppo classe” è molto di più di un “gruppo classe”, è un insieme di persone.
Qualcosa di particolare, che ha lasciato il segno, va raccontato: ad esempio la buonanotte data dai coordinatori, in cui si sono intimamente raccontati, ascoltati da giovani occhi sgranati e curiosi, o ancora i ragazzi più grandi di altre classi che sono venuti come supporto alle attività, mescolandosi ai più piccoli e supportando giochi e pensieri, e in ultimo la messa finale, con cui tutti (insieme a gioie e fatiche) abbiamo concluso il tradizionale momento, quello privilegiato per conoscersi, per le nostre classi prime.
Don Bosco amava fare con i suoi giovani le camminate di autunno, e noi in linea con il suo pensiero tra i boschi che stanno ai piedi delle Pale di San Martino portiamo avanti ciò che egli amava: i suoi giovani!
Insomma, cara scuola dell’obbligo, sarebbe bello che ti chiamassero “opportunità”, noi risponderemmo più volentieri.