Formazione in azienda: alla scoperta dell’industria 4.0

Nei giorni dal 13 al 17 di Novembre, otto ragazzi della classe 4^Itt C, accompagnati dal professore Ismaele Furlan, si sono recati a Bergamo, presso la sede italiana della multinazionale della media e bassa tensione Schneider Electric, che da alcuni anni si occupa di formazione continua anche per gli studenti, oltre che per i propri dipendenti, organizzando accademie di alta formazione tecnica come quella a cui hanno partecipato i ragazzi della scuola.

L’accademia, chiamata “Accademia Schneider Electric per l’industria 4.0”, è durata cinque giorni e aveva lo scopo di insegnare ai ragazzi che cosa sia una industria 4.0. Partecipavano anche altre due scuole del Friuli Venezia-Giulia: il Bearzi e il Malignani di Udine, due ITT.

Durante la settimana, attraverso le spiegazioni degli esaustivi relatori, noi ragazzi siamo stati in grado di capire che cosa si intenda con rivoluzione industriale 4.0 e industria 4.0.

La prima rivoluzione industriale si ebbe con l’avvento della macchina a vapore, la seconda con l’introduzione dell’elettricità per il funzionamento dei macchinari, la terza invece introdusse il controllo automatico delle macchine, mentre la quarta, quella che noi stiamo vivendo, prevede la interconnessione dei dispositivi intelligenti che sono in grado di comunicare real time dati in rete e di interagire l’uno con gli altri prendendo decisioni e fornendo informazioni che aiutano il tecnico alla conduzione, manutenzione, riparazione dell’impianto stesso, o ad avere previsioni sulla linea di produzione (es. eventuali accumuli di cariche).

<La nuova frontiera dell’intelligenza artificiale è il nostro futuro>, ha affermato al riguardo il professor Furlan: <Questa è una rivoluzione che nel mondo tecnologico industriale è annunciata e che apre nuovi livelli di competenza e nuovi fronti occupazionali: i nostri ragazzi, i tecnici di domani, le nuove menti produttive non la possono ignorare!>.

Abbiamo potuto conoscere tutto di questa nuova tipologia di industria, dai componenti hardware a quelli software, dal cablaggio del quadro elettrico, fino alla interfaccia grafica per l’utente, con utilizzo anche di strumentazione V.R. (Virtual Reality).

Personalmente, credo che partecipare ad accademie come questa sia una delle migliori esperienze di alternanza scuola-lavoro che uno studente possa fare, perché amplia la propria conoscenza del mondo del lavoro e delle materie di studio, approfondendo nel contempo la conoscenza di altre.

Anche il prof. Furlan crede nell’efficacia di questo tipo di iniziative: <La settimana trascorsa alla Schneider ha, da un lato, fatto percepire ai ragazzi l’ambiente lavorativo della grande industria, la grande competenza di chi progetta e produce un proprio prodotto di qualità, mentre dall’altro ha fatto loro capire quanto sia importante continuare a investire nella formazione per poter raggiungere un livello di competenza tale da risultare appetibili in un mondo del lavoro in così rapido cambiamento>.

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Non sono mancati i momenti di difficoltà: quando si impara qualcosa che non si conosce è inevitabile, ma le difficoltà affrontate con la giusta intraprendenza rendono più forti e consapevoli dei propri traguardi e del proprio percorso.

Lo stimolo alla crescita culturale e professionale – conclude il professore – è stato chiaro e forte e sono certo che i nostri studenti hanno saputo e sapranno coglierlo.

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