Martedì 29 novembre, con una piccola delegazione degli studenti di quarta ITT grafici del San Marco, abbiamo presenziato alla conferenza “A Letter Doesn’t Resemble Anything”, tenutasi all’auditorium della Fondazione Tipoteca, a Crocetta del Montello. La location d’eccellenza, museo del carattere tipografico più prestigioso e più nutrito d’Europa, ha fatto da cornice perfetta per l’ospite e relatore della serata, Leonardo Sonnoli; uno dei grafici contemporanei più influenti del panorama nazionale e, sicuramente, uno dei più importanti portabandiera per la diffusione della grafica italiana a livello internazionale; grandissimo estimatore della tipografia e del carattere, sfrutta i font in ogni progetto, non come elemento casuale, ma come forma armonica del contenuto.
Durante la serata, Sonnoli ci ha condotto a comprendere le scelte comunicative che stanno alla base dei più importanti progetti realizzati recentemente dal suo team.
Dalle sue parole si comprende l’importanza del mestiere del grafico a tutto tondo, attento alla forma ma soprattutto al contenuto del messaggio, consapevole che le scelte che si intraprendono, molte volte permangono per un tempo dilatato e dovranno essere comunque vincenti, sia come impatto, che come funzione.
Con il progetto per Artissima, ci siamo soffermati ad ammirare la maestria nello sviluppare una nuova strategia comunicativa pur lavorando sulla promozione del medesimo evento, cogliendo a pieno la capacità del designer di vedere lo stesso progetto con occhi e da una prospettiva diversi. Con questo progetto, Sonnoli mostra come il mestiere del grafico non sia fare una cosa bella una volta, ma sia reinterpretare una cosa nuova e diversa ogni volta. Un’altro lavoro presentato riportava la case history per la comunicazione di Palazzo Grassi – Punta della Dogana, noto centro culturale che affonda le proprie radici nella cultura secolare veneziana. Nei prodotti realizzati, Sonnoli riesce a dar vita al carattere, legandolo alla tematica della mostra da promuovere, senza cadere nel banale tentativo di riprendere una particolare opera in esposizione, ma lasciando che sia il testo a mostrarne il tema. Esempio esaustivo è stata l’immagine per la mostra “La voce delle immagini”; il materiale realizzato riesce, sebbene si parli di grafica istituzionale, ad essere sempre differente ed avere molteplici forme, pur riconducendo allo stesso evento espositivo.
Sonnoli ci ricorda che la grafica, sebbene venga progettata bidimensionale, risulta avere una tridimensionalità nella realtà, quindi si presenta con forme differenti a seconda della prospettiva dalla quale la si guarda. Con “Stanze”, il designer ci presenta il tema dell’architettura, che deve essere presentato attraverso una forma grafica bidimensionale ma che, a livello intrinseco, dovrebbe avere una matericità e profondità, data appunto da un uso consapevole delle forme e dei colori, costruendo il progetto in un ambiente più che in un supporto.
Nella sua lectio magistralis, Sonnoli fa trasparire l’alto contenuto culturale che si cela fra le pieghe della grafica e, lui stesso riconosce, che solo attraverso il costante arricchimento culturale, riesce ad affrontare le sempre nuove e variegate sfide comunicative che la professione gli presenta. Il carattere rappresenta un aspetto fondante per il designer, sia come freccia all’arco delle possibilità figurative, che come veicolo della cultura.
Le librerie, infatti, sono negozi nei quali si vendono lettere chiuse in scatole che si chiamano libri.
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