È arrivata a compimento una attività che ha coinvolto la 2^ duale, le cui parole d’ordine sono state “sinergia”, “manualità”, “innovazione”, “partecipazione”.
Il progetto, che ha visto la collaborazione del prof. Federico Fantuz, insegnante di tecnologia, disegno ed elettrotecnica, e del prof. Patrizio Pellizzon, insegnante di laboratorio di stampa e tecnologia, è consistito nella realizzazione di una tecnologia innovativa, ossia un pannellino fotovoltaico che produce energia elettrica. Tale sinergia ha unito la progettazione meccanica e la modellazione di un contenitore con una stampante 3D e la realizzazione elettrica del dispositivo, nell’ottica, inoltre, di coinvolgere i ragazzi nei confronti delle energie alternative.
In questo modo, è stato possibile unire le diverse competenze degli studenti del secondo anno del Duale: la dinamica operativa, infatti, ha visto la collaborazione, in piccoli team, di un grafico, un elettrico e un meccanico, che hanno dovuto scambiarsi informazioni e aiuto per raggiungere il risultato.
In cosa è consistito il lavoro dei ragazzi? Con il prof. Pellizzon hanno imparato ad utilizzare un programma di modellazione e di disegno grafico che permette di realizzare un disegno 3D, per poi ricavarne un prototipo in parte con la stampante 3D e in parte di cartone.
A ciò si aggiunge la seconda parte del laboratorio – seguito dal prof. Fantuz – con la realizzazione del dispositivo elettrico, per il quale sono necessari elementi di elettrotecnica e di elettronica.
Il risultato? Un caricabatterie per telefono cellulare alimentato con un piccolo pannello fotovoltaico, con una versione anche con accumulo, nuova frontiera dell’energia.
Ma a tale risultato ci si arriva, specifica il prof. Fantuz, < lavorando simbioticamente tra la parte teorica e quella pratica >. Bisogna, insomma, conoscere prima di fare: per esempio, < abbiamo dato la specifica tecnica del progetto in inglese – spiega il professore – Quindi hanno dovuto anche tradurla in italiano >.
Inoltre, i ragazzi hanno potuto usare degli strumenti che allenano la loro manualità, e la componente di fisicità e di realizzazione concreta che questo lavoro ha comportato ha intensificato la loro soddisfazione finale.
Entusiasmo, partecipazione, coinvolgimento, contentezza sono le reazioni con cui i ragazzi hanno partecipato al lavoro secondo una modalità originale di “fare scuola”.
[new_royalslider id=”33″]