Un pacco regalo da scartare e, come un bellissimo lego, tutto da costruire.
Ecco cosa sembrava, lo scorso giovedì 19 ottobre, il momento in cui, nel settore elettromeccanico, i ragazzi di 2^ duale hanno messo mano alla scatola contenente il nuovo macchinario Stecraft.
Si tratta di una macchina fresatrice a 3 assi a controllo numerico computerizzato (CNC).
I tre CNC attualmente a disposizione del San Marco sono macchinari di tipo industriale molto grandi, costosi (si parla di un ordine numerico tra i 30.000 e i 60.000 euro l’uno): sono difficili da utilizzare e non è possibile far lavorare i ragazzi da soli. Di conseguenza, riuscire a far fare delle esperienze pratiche a tutti è difficoltoso.
La stecraft è invece una macchina che, a confronto, è un giocattolo, come spiega il prof. Marco Maschio: <Ma ha dei punti di forza: il costo, infatti si acquista con meno di 2000 euro, la semplicità d’utilizzo, dato che viene pilotata da un normale PC e i software, che sono spesso gratuiti. Inoltre permette di commettere errori e quindi di “impiantarsi e sbattere” senza creare grossi danni o pericoli per l’allievo>.
Istituendo un paragone di questi macchinari nel mondo della “scuola guida”, continua il prof. Maschio, <i CNC industriali sono “Ferrari”, mentre questa nuova macchina è un “go-kart”, ma se l’obiettivo è insegnare come si guida in città e la conoscenza della segnaletica e delle norme stradali, un go-kart può bastare; infatti, una volta imparato a guidare questo, i ragazzi più affidabili possono passare alla “Ferrari”>.
Il progetto attuale prevede una fase iniziale di sperimentazione di Stepcraft, usandola innanzitutto con gli allievi meccanici di 2^ duale, e successivamente anche gli altri studenti meccanici della formazione professionale.
Lo scopo è quello di far apprendere il linguaggio di programmazione ISO attraverso delle esperienze individuali di produzione di piccoli oggetti fresati.
La macchina attualmente è equipaggiata per l’asportazione di truciolo, ma sarebbe possibile dotarla di una testa d’estrusione per trasformarla in una stampante 3D, oppure un LASER per trasformarla in un plotter da taglio o ancora un tastatore dimensionale per trasformarla in una macchina di misura e scansione di superfici, tutti campi presenti nell’industria meccanica attuale.
Insomma, le ipotesi di utilizzo sono molteplici e garantiscono un nuovo approccio alla didattica di laboratorio che permetterebbe di rendere davvero più efficace il lavoro pratico e sperimentale dei ragazzi, con la possibilità di ampliare la presenza del macchinario nei tempi futuri.
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