Il futuro del mercato del lavoro: industria 4.0, la skills revolution e il sistema ITS

By ISSM,

Il progetto veneziano di orientamento “Verso” propone un appuntamento importante che avrà luogo nel nostro Istituto, MERCOLEDì 13 NOVEMBRE, alle ore 14:30: si tratta di un laboratorio per DOCENTI E OPERATORI DEL MERCATO DEL LAVORO riguardo l’INDUSTRIA 4.0, la SKILLS REVOLUTION e IL SISTEMA ITS.
Le relazioni saranno a cura di Manpower, di Punto Confindustria, e dell’ing. Giorgio Spanevello in rappresentanza dell’ITS Meccatronico di Mestre.
I dettagli del programma sono riportati nella locandina.

Diventare “classe” a Mezzano: le prime sui monti per conoscersi

By Laura Campaci,

Nella settimana del 14-18 ottobre tutte le classi prime del San Marco, a turni di due o tre classi per volta, hanno condiviso due giorni sulle montagne di Mezzano, dove si trova una casa salesiana. Qui i ragazzi hanno affrontato giochi e attività con lo scopo di conoscersi e di entrare in contatto tra loro e con i loro coordinatori: occasione preziosa, a inizio anno, per instaurare rapporti più profondi e sinceri. Rientrati da questa bella esperienza, è stato chiesto a qualche insegnante e a qualche studente di rispondere a qualche domanda al riguardo…

  • Il punto di vista del prof. Francesco Della Valle (coordinatore di 1grA):

L’esperienza è stata positiva perché i ragazzi hanno accettato di mettersi in gioco nelle diverse situazioni proposte.

È stata un’occasione per conoscere la mia nuova classe, infatti ho potuto osservare e ascoltare gli studenti in diversi momenti, traendo un numero di indicazioni e informazioni estremamente utile per il gruppo classe.

Dei miei studenti coordinati ho capito che formano un buon gruppo e esso andrà consolidato col tempo.

Tra le attività svolte mi è piaciuta la serie di giochi serali perché hanno creato una sana competizione con la 1ma ITT (che abbiamo battuto, eheheh ????????) e hanno favorito la partecipazione di tutta la classe.

Sono tornato a casa soddisfatto perché gli studenti si sono comportati bene e hanno accettato le proposte fatte, anche facendo molta fatica in determinati momenti.

La parola-chiave dell’esperienza è “Mezzano, il passaggio fondamentale per il primo anno al San Marco”.

 

  • Il punto di vista della prof.ssa Chiara Succol (coordinatrice di 1Duale):

L’esperienza è stata positiva perché è bello poter passare del tempo con i ragazzi fuori dalle ore scolastiche, fuori dalle aule e poterli vedere nella loro veste più vera e genuina.

E’ stata un’occasione per conoscere la mia nuova classe, infatti ho riscontrato che la prima impressione  solo a volte può essere corretta: a Mezzano ho visto alcune cose che mi hanno stupita.

Dei miei studenti coordinati ho capito che sono competitivi e che si stanno scoprendo come gruppo classe con entusiasmo.

Tra le attività svolte mi è piaciuta quella in cui abbiamo delineato gli obiettivi fino a gennaio perché ho sentito obiettivi che non mi sarei mai immaginata potessero emergere, detti con lucidità.

Sono tornata a casa soddisfatta perché sono state due giornate impegnative, ma belle. Ho potuto dire che ne è valsa la pena. 

La parola chiave dell’esperienza è CIURMA, EQUIPAGGIO.

 

  • Il punto di vista della prof.ssa Elisa Criveller (coordinatrice di 1ITT)

L’esperienza è stata positiva perché siamo stati in mezzo alla natura e siamo stati bene insieme.

È stata un’occasione per conoscere la mia nuova classe, infatti ho visto studenti e studentesse da un punto di vista diverso.

Dei miei studenti coordinati ho capito che hanno voglia di stare insieme e conoscersi.

Tra le attività svolte mi è piaciuta quella in cui le studentesse e gli studenti hanno costruito la loro barca, perché è stata originale!

Sono tornata a casa soddisfatta perché è andato complessivamente tutto bene.

La parola-chiave dell’esperienza ècamminare sulle acque”!

 

  • Il punto di vista di Davide Bontempi, studente della 1grA:

L’esperienza è stata positiva perché ho imparato cose nuove e conosciuto tante persone simpatiche.

Mi ha colpito in particolar modo l’attività sui ruoli che abbiamo fatto basandoci sulla famosa regata, la “Ocean Volvo Race”.

La frase che mi è stata detta e mi è rimasta impressa è quando un prof. mi ha detto: “Abbiamo vinto!!!”. La frase in sé è banale, ma il tono euforico con cui è stata detta è ciò che mi ha colpito e per questo ancora la ricordo.

È stata un’occasione per conoscere i miei compagni, infatti ho legato molto con persone simpatiche, buone e scherzose.

Sono tornato a casa pensando di voler rifare questa gita e provando felicità ma allo stesso tempo tristezza perché si è conclusa.

La parola-chiave dell’esperienza è “divertimento”.

 

  • Il punto di vista di Andrea Impelliccieri, studente della 1grB:

L’esperienza è stata positiva perché ci ha dato l’opportunità di conoscere meglio noi stessi, i nostri compagni e di stringere un legame con i professori.

Mi ha colpito in particolar modo l’attività della costruzione della barca perché ci siamo aperti e abbiamo descritto noi stessi in un modo diverso.

La frase che mi è stata detta e mi è rimasta impressa è “Siate in primis felici con voi stessi”.

È stata un’occasione per conoscere meglio dei ragazzi di altre classi che si trovavano con noi nella casa di Mezzano.

Sono tornato a casa sentendo che questa esperienza mi rimarrà sempre nel cuore.

La parola-chiave dell’esperienza è “solidarietà”.

  Category: Attività trasversali, San Marco
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Onorare le tradizioni: castagnata 2019

By Laura Campaci,

Lo scorso 10 ottobre abbiamo onorato la tradizione che don Bosco ci ha tramandato: la castagnata. Una giornata dedicata alla spensieratezza, ad uscire dalle mura scolastiche, a mettersi in gioco, a scoprire qualcosa di nuovo… e in qualche caso, anche a mangiare castagne!

Quest’anno molti coordinatori che si sono dedicati all’organizzazione di questa esperienza hanno inseguito l’originalità, proponendo delle idee innovative e coinvolgenti che hanno dato spazio al gioco, al contatto con la natura, all’approfondimento culturale, all’affrontare situazioni nuove e inaspettate.

Ecco, quindi, l’elenco delle mete della castagnata targata 2019 e baciata da uno splendido e caldo sole (insieme a una galleria di foto):

1grA: “pet therapy” in compagnia degli asini ospitati all’agriturismo Capeeto, a Padova;

1grB e 1Duale: passeggiata alla restera del fiume Sile, tra giochi e quiz;

1grC: caccia al tesoro fotografica a Venezia;

1 e 3elettro: sfide a colpi di castelli di sabbia a Caorle;

1 e 2mecc: caccia fotografica a Montagnana e attività ludiche presso l’Istituto salesiano Manfredini;

2grA, B, C: arrampicata e attività ludiche presso la parrocchia di Gesù lavoratore, a Marghera;

2duale e 2elettro: gita in bici dal San Marco al Lido di Venezia;

3grA, 4 duale: rudimenti di golf, tennis e footgolf presso il Golf Club Ca’ Della Nave a Martellago; incontro con il disegnatore Giorgio Cavazzano;

3grB e C: grigliata e attività all’aperto nel patronato della Gazzera;

3mecc: visita al ghetto di Venezia e pranzo presso il seminario vescovile;

1 e 2 Itt: visita a Palazzo Ducale a Venezia;

3Itt A e B: tour della Verona medievale e dantesca;

4Itt A e B: visita a Possagno e alla Gipsoteca;

5Itt: visita ai luoghi della Grande Guerra sul monte Grappa.

Festa del Centro 2019: una scuola che si fa casa!

By Laura Campaci,

Al San Marco l’inizio dell’autunno coincide, come vuole la tradizione, con la festa del Centro: una domenica dedicata all’incontro e alla condivisione in cui le famiglie vengono coinvolte in una giornata di festa, la scuola diventa una fucina di attività e il pranzo un’occasione di socializzazione.

Lo spirito che anima questa festa è proprio quello salesiano: la carità, la vitalità, l’allegria, l’essere operosi, il dividere ciò che si ha, l’amicizia.

Si comincia con la Santa Messa, presieduta dal nostro nuovo direttore don Claudio Parolin, accompagnato da don Michele Bortolato.

Il clima che si crea nella palestra gremita di adulti e giovani è di grande partecipazione e di un silenzio intenso: il Vangelo del granello di senape ci insegna che siamo servi inutili. “La gratuità dell’amore di Dio per noi è la nostra paga – dice don Claudio – Nel cuore ci è stato piantato il seme dell’amore che lui ci insegna, impariamo a coltivarlo!”.

Al termine della Messa animata dal coro degli studenti del San Marco vengono aperti i laboratori nel settore grafico e nel settore elettromeccanico: gli insegnanti delle materie professionalizzanti aprono le porte alle famiglie degli studenti per svelare segreti e magie di ciò che i loro figli cercano di imparare quotidianamente. Macchinari, strumenti, tecniche vengono messi a disposizione del pubblico che, incuriosito, affolla i corridoi dei settori. In tanti corrono a farsi scattare una foto in aula Fotografia per poi realizzare un bellissimo quadretto.

E per chi vuole, si possono anche acquistare i prodotti di cartoleria realizzati dai ragazzi stessi!

Non sono i soli prodotti acquistabili: mercatini di artigianato, borse “Bagful” e biscotti fatti in casa dalle nostre mamme danno la possibilità a tutti di essere solidali e di contribuire alla raccolta di denaro che quest’anno sarà nuovamente destinato alle missioni salesiane in Medio Oriente.

Un piccolo angolo suggestivo dedicato all’arte ci fa entrare, per alcuni minuti in una cappella sistina in miniatura: avvolti dal buio e sormontati dalla meravigliosa volta riprodotta mediante una stampa, piccoli gruppi di persone hanno ascoltato la spiegazione che, a rotazione, la prof.ssa Alessandra Maccatrozzo ha proposto della genesi di questo capolavoro di Michelangelo, con l’ausilio di un proiettore che evidenziava, di volta in volta, le singole componenti dell’affresco da analizzare.

Per i più dinamici, non mancano nemmeno i tornei sportivi: il prof. Andrea Rosso ha reso possibili varie sfide di basket, calcio, ping pong, biliardo, calcio Balilla. E pure i papà si sono messi in gioco!

Al piano superiore anche un paio di mostre fotografiche ad allietare i visitatori: la mostra “Que viva Cuba!” di Michele Carmi e la “Unconventional Venice” con le fotografie scartate del concorso per il calendario dello scorso anno.

Intanto, un brulicare di persone comincia a ronzare intorno alle numerose tavolate allestite nel cortile interno e in mensa per accogliere il pranzo. Mentre c’è chi griglia (immancabile prof. Spironello!), gli altri dispongono tovaglie e pietanze sui tavoli di ogni classe, e qualcuno le decora pure con i fiori…!

Alle 12:30 si dà il via al pranzo: ogni coordinatore, con genitori e studenti della propria classe, condivide prelibatezze di ogni tipo.

Il pomeriggio poi è tempo di musica con il gruppo “5 franchi”, un revival di melodie apprezzate soprattutto dagli “over”. Infine sono stati estratti i biglietti vincenti della lotteria in palestra e lì si è conclusa la festa.

Un grande grazie a tutti coloro che hanno contribuito con sacrificio e passione alla buona resa di questa giornata in cui la nostra scuola si è fatta, fino in fondo, casa per tutti!

Nuovo anno e nuovi amici… per essere santi!

By Don Michele Bortolato,

L’intensità di questi primi giorni di scuola è stata tale che, senza accorgercene, è già autunno e ottobre è cominciato! Ci auguriamo uno splendido anno formativo e scolastico, ricordandoci che lo “slogan” di questi nove mesi si intitola “puoi essere santo #lìdovesei”: un invito impegnativo? Sì, certamente, ma nella visione di don Bosco essere santi significa attorniarsi degli amici che ci permettono di diventarlo: è quindi l’amicizia la chiave di lettura del percorso che ci viene proposto e che scopriremo attraverso l’aiuto di educatori e insegnanti.

A proposito di amicizia, è bello soffermarsi per un momento a ricordare con gratitudine e affetto coloro che ci hanno salutati all’inizio di quest’anno, lasciando il posto ai nuovi arrivi.

Un grazie dal cuore a don Enrico Gaetan, a cui è stato chiesto di essere il nuovo direttore della casa salesiana di Schio, dove è andato anche il giovane Marco Boatto. Ci ha salutati anche don Marco Canale, trasferitosi in Romania, a Costanza, nella realtà salesiana locale.

Ecco invece una breve presentazione di sé che i salesiani neo arrivati ci lasciano per farsi conoscere:

Don Claudio – Direttore della casa

Mi chiamo don Claudio Parolin. Primo di 5 fratelli, sono nato nel maggio del 1975 a Padova dove ho vissuto i miei primi 6 anni di vita. In seguito la mia famiglia si è trasferita a Riese Pio X in provincia di Treviso. Ho conosciuto i salesiani ai corsi animatori nel 1992. All’epoca la mia vita si divideva tra la scuola e il calcio. Da quell’anno anche l’oratorio e l’animazione sono entrati a far parte dei miei interessi rubando sempre più spazio al resto, anche al lavoro di pizzaiolo che nel frattempo avevo cominciato. Nel 1995 sono entrato in comunità proposta e nel 1996 in Noviziato a Pinerolo, Piemonte. L’8 settembre del 1997 ho così fatto la prima professione come salesiano. Divenuto sacerdote il 12 giugno del 2005 sono stato destinato alla casa salesiana Agosti di Belluno come animatore pastorale della scuola media e come incaricato del convitto per giovani delle superiori. Dopo due anni, sono stato trasferito a Verona come animatore pastorale delle scuole superiori e incaricato dei gruppi vocazionali. Vi sono rimasto per 8 anni. Successivamente sono stato spostato a Pordenone dove sono rimasto per 4 anni come incaricato dell’Oratorio, viceparroco e animatore pastorale della scuola superiore. Ora dal 26 agosto 2019 mi è stata assegnata la missione di Direttore della casa salesiana San Marco di Mestre.

Don Gianni – vicario della casa

Veronese di nascita, nella mia vita salesiana sono stato sempre, fino a 11 anni fa, lungo le rive dell’Adige. Trento, Bolzano, Verona, Bardolino, Legnago furono le mie case. Ad un certo punto, nel 2008, sono stato invitato a Roma per far da segretario al Rettor Maggiore. Furono due anni intensi, a contatto con il nono successore di Don Bosco, Don Pascual Chavez, a condividere le gioie e i problemi della Congregazione Salesiana a livello mondiale. Dopo l’impegno in Parrocchia a Verona Santa Croce, l’Ispettore mi chiamava a Mestre per lavorare nella Segreteria Ispettoriale. Negli ultimi due anni inoltre ho accompagnato il passaggio dei due Ispettori che si alternavano, come vicario ispettoriale. Adesso, ho terminato il mio compito e sono ritornato in mezzo ai giovani, del San Marco appunto. Sono contento di conoscere e mettermi accanto a loro, ai docenti, ai confratelli salesiani per fare insieme un tratto di vita, che mi auguro per voi e per me, pieno vita e portatore dell’amore di Gesù e di Don Bosco.

Raffaele – aiuto economo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Penzo e sono per molti un nuovo salesiano arrivato all’Istituto San Marco. Ho 49 anni e sono felicemente salesiano da 26. È già un bel pezzo di vita offerta al Signore e spesa al servizio dei giovani e di Don Bosco. Devo dire che il mio nuovo arrivo al San Marco è da considerarsi invece un ritorno dopo 15 anni di lavoro salesiano in altre opere, infatti ero in questa comunità salesiana dal 1995 al 2004. È stata davvero la mia prima bella esperienza di vita concreta in mezzo ai giovani. Dal 2004 al 2019 ho vissuto la vita salesiana come economo delle opere di Trieste, San Donà, e Venezia-Castello. Ora sono qui nell’opera del san marco, cercando di vivere sempre il quotidiano con la gioia, l’umiltà e il servizio generoso alla casa e ai giovani. Ritornare al san marco è stato come un ritornare a casa, infatti alcuni insegnanti ed ex allievi dell’opera, mi hanno accolto con un “bentornato nella nostra casa”. È proprio vero! Ed è bello sentire che le persone che vivono e lavorano al San Marco sentano questa dimensione di “casa”. Proprio come voleva don Bosco. Mi auguro di poter condividere questo nuovo anno formativo con tutti voi nella semplicità e nella gioia, e spero che ognuno di voi possa sempre dire e fare esperienza concreta, che il San Marco è davvero “casa che accoglie e che avvia alla vita”.

Simone – tirocinante

Sono Simone Del Negro, ho 25 anni, e sono salesiano da 4. Sono vissuto in un paesino della bassa friulana di nome Muzzana Del Turgnano (UD) fino a 18 anni, quando mi sono trasferito a Udine per un anno di discernimento e di servizio accanto ai salesiani. Successivamente mi sono spostato nella Comunità Proposta di Mogliano Veneto al termine della quale sono partito per vivere l’anno di noviziato a Pinerolo (TO). Dopo aver completato gli studi filosofici a Nave (BS), ho dedicato gli ultimi due anni a condividere la missione della comunità salesiana di Schio (VI) dove, oltre all’insegnamento nel Centro di formazione professionale e all’animazione dei gruppi dell’oratorio, ho iniziato gli studi di pedagogia (VI).

  Category: San Marco
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The travel experience

By Fabio Mialich,

CONCORSO FOTOGRAFICO 
calendario issm 2020

tocca a te essere
testimone di questa
grande opportunità.

Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato. (Edgar Allan Poe)

Viaggiare ci permette non solo di scoprire nuove mete e di sperimentare nuove destinazioni, di confrontarci con nuove realtà, culture e tradizioni, di imparare e di metterci in discussione; viaggiare significa anche scoprire noi stessi ogni volta in modo diverso, perché il viaggio ci condiziona, rompe la routine e la quotidianità; lo specchio del viaggio ci mostra come siamo realmente, senza filtri, fuori dalla nostra zona di comfort. Ed ogni viaggio è diverso, unico ed a suo modo irripetibile.

Il viaggio può essere verso una destinazione reale, ma possiamo leggerlo anche in modo metaforico, legato a un’esperienza, una sensazione, uno stato d’animo.
Viaggiamo per ricordare, per riportare indietro o per portarci appresso i ricordi del viaggio. I ricordi diventano racconti e testimonianze che possiamo condividere, per ispirare, con il cuore e con la mente, anche chi non ci ha accompagnati. Per rivivere quelle stesse emozioni a distanza, nello spazio e nel tempo. Una parte di noi sceglie di affidare le emozioni del viaggio non solo alla memoria che, si sa, è volubile e mutevole. E quindi il viaggio diventa anche testimonianza attraverso un medium forte, universale, interculturale, comprensibile da tutti: la fotografia. Le immagini, prima ancora dei video, sono testimonianze tangibili dei nostri ricordi più preziosi.

Il focus della proposta per il calendario del San Marco del 2020 è proprio lui: il viaggio. Vorremmo che il calendario, attraverso le vostre foto più belle che parlano dei viaggi che avete fatto, raccontasse non solo i luoghi meravigliosi in cui siete stati, ma anche una parte di voi, le vostre emozioni, sensazioni e stati d’animo.

Le linee guida di natura tecnica, indispensabili per una buona resa in stampa, sono poche. Foto in alta qualità, realizzate con una macchina reflex o mirrorless, preferibili allo smartphone, in formato RAW editabile, esclusivamente verticale. Per il resto, largo alla vostra fantasia. Compositivamente potete sperimentare come preferite. Sia a colori che in bianco e nero. Nessuna limitazione di soggetto: naturalistica, paesaggistica, street photography, portrait, documentaristica. Ma anche foto concettuali, interpretazioni della realtà dove il viaggio è tematica portante, astrazione, interpretazione, scopo ultimo.

L’importante è che la foto sia originale, scattata da voi e che ci forniate anche le informazioni di dove e quando è stata scattata. Ognuno può consegnare al massimo 3 fotografie ed ogni foto deve essere corredata da un titolo che la rappresenti.

Per ovvi motivi le foto potranno essere anche già state realizzate in passato, o potranno comunque essere realizzate espressamente per il concorso fotografico.

La consegna degli scatti definitivi sarà entro e non oltre il 30 settembre 2019. Le foto migliori verranno selezionate per confezionare il Calendario ISSM 2020. Le foto verranno inizialmente scremate da una giuria. Le 20 migliori verranno poi sottoposte ad una votazione popolare pubblica. Le 13 foto che riceveranno più voti saranno le selezionate per far parte del calendario, quella con più voti in assoluto sarà anche la copertina del calendario.
Le foto verranno pubblicate e pubblicizzate anche sul sito e nei canali social della scuola, ogni vincitore avrà inoltre diritto a 10 copie del calendario.

Hai qualche dubbio? Chiedi ai tuoi insegnanti di fotografia del settore grafico: Matteo Dittadi, Patrizio Pellizzon, Diletta Scattolin, Fabio Mialich e Francesco Checchin. Il concorso è aperto a tutti, senza limite di classe o età.

I LIMITI TECNICI SONO POCHI:

  • Foto solo verticali (rapporto di inquadratura 1 base 2 altezza)
  • Foto in alta qualità
  • Massimo 3 foto a persona in formato rigorosamente RAW
  • Sia colori che bianco e nero
  • Consegna entro e non oltre il 30 settembre 2019

  Category: Concorsi, San Marco
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Campo estivo ad Auronzo: un’occasione di spensieratezza!

By Debora Tomaello,

A pochi giorni dalla fine dell’anno formativo e scolastico 2018/19, il San Marco ha affrontato la prima avventura estiva: il campo scuola per prime e seconde ad Auronzo.

Una cinquantina di ragazzi di prima e seconda Cfp ed Itt è partita dal San Marco in data 18 giugno per vivere una settimana assieme, all’insegna del divertimento, sui monti del Cadore.

Ad accompagnarli c’era un gruppo di docenti e tre ragazze di terza Cfp, che hanno dato un prezioso contributo alla buona riuscita dell’attività.

Con estrema naturalezza si è subito creato un ottimo clima tra i partecipanti e le giornate, appena offuscate dalle piogge estive, hanno permesso di affrontare le uscite montane e di attivare l’adrenalina, giovanile e non, in una serie di giochi a squadre. Il filo conduttore di tutte queste esperienze è stato il ritmo della musica e il suono delle risate spensierate dei ragazzi del San Marco.

Da docente posso affermare che il contesto del campo scuola, basato sul divertimento del singolo, pur nel rispetto dell’altro e delle regole, permette di misurarsi con situazioni e relazioni nuove sia per l’adulto che per l’adolescente. Offre la possibilità di vivere un’esperienza preziosissima per il docente, che vede l’allievo fuori dall’aula in un clima estraneo all’ansia della prestazione scolastica e nel contempo anche per i ragazzi, che imparano a conoscersi di più ed a creare nuovi legami d’amicizia.

A Norwich per mettersi in gioco con l’inglese!

By Laura Motta,

Insieme ad altri 21 studenti delle classi seconde del Cfp ho potuto, lo scorso giugno, vivere un’esperienza di vacanza studio in Inghilterra, accompagnati dai professori Francesco Della Valle e Laura Campaci. Siamo partiti domenica 23 e, all’arrivo a Norwich, una cittadina a nord-est di Londra, siamo stati smistati per coppie nelle varie “host family”.

Il giorno seguente abbiamo iniziato le lezioni – che occupavano tutta la mattina – presso la scuola “The english experience”. Noi ragazzi eravamo divisi in classi in base al nostro livello di inglese insieme ad altri studenti provenienti da altre parti del mondo. Durante le ore di studio con insegnanti madrelingua venivano svolte varie attività, dall’approfondimento della grammatica alle interviste fuori aula.

Durante i pomeriggi del soggiorno grazie alla nostra guida David abbiamo scoperto la storia di Norwich attraverso delle passeggiate nella città e le visite ai luoghi più significativi, come la cattedrale e il castello.

Non abbiamo visitato solo Norwich, ma abbiamo avuto anche la fortuna di camminare tra i college di Cambridge. Penso che Cambridge sia una città molto carina, di essa infatti mi ha affascinato l’architettura delle università e il clima che si respira.

Inoltre siamo stati in visita a Londra nella giornata di sabato 29, prima del nostro rientro a casa: abbiamo camminato tra le principali attrazioni come Westminster Abbey, Buckingham Palace, St James’ Park, dove abbiamo pranzato stesi su un bellissimo prato, e Piccadilly Circus. Londra mi ha molto colpita perché caotica, multiculturale e meteorologicamente molto variabile.

Nel corso della settimana sono state organizzate anche alcune serate appositamente per noi, in discoteca, al bowling e al pub: ci siamo divertiti molto!

Penso che questa esperienza sia stata di grande aiuto per metterci in gioco con l’inglese e per instaurare più intense relazioni ed amicizie, per questo motivo consiglio a tutti i ragazzi di cogliere una così bella opportunità.

OLIMPIADI ISSM 2019: sana fatica e gioco di squadra, per l’allenatore dell’Umana Reyer, sono le chiavi per il successo!

By Laura Campaci,

Anche quest’anno don Bosco ci ha graziati. In un maggio piovoso e grigio come non se ne vedevano da secoli, il giorno della festa di Maria Ausiliatrice le nuvole hanno trattenuto la pioggia e ci hanno permesso – pur con il vento freddo di martedì 14 – di festeggiare la Mamma del Cielo con le tradizionali Olimpiadi.

Dapprima la Santa Messa, presieduta da don Filippo Perin, missionario salesiano in Etiopia, e poi – verso le 10 – tutti sugli spalti dei campi sportivi di via Calabria, dietro il nostro Istituto. Lì i docenti hanno svestito i panni dei proff. per indossare gli abiti di arbitri e hanno abbandonato per qualche ora la penna rossa e l’iPad per prendere il fischietto. I ragazzi hanno potuto gareggiare in tante, svariate discipline: quelle per i meno atletici come freccette o bocce, quelle per le squadre affiatate come dodgeball o tiro alla fune, quelle per i veri sportivi come salto in alto o resistenza. Ma in realtà, il bello di questa giornata è che tutti possono mettersi in gioco! Ed è così che, inaspettatamente, puoi guadagnare un punto per la tua classe e avvicinarla al podio: bastano la tua presenza e un po’ di sano e gioioso impegno.

Alle premiazioni, svoltesi il 28 maggio, il San Marco ha accolto un ospite d’eccezione, Walter De Raffaele, allenatore dell’Umana Reyer Venezia, che si è trattenuto per una lunga “chiacchierata” con i nostri studenti grazie al “moderatore” Lorenzo Tiengo. Il nostro prof. presentatore ha posto alcune domande provocatorie che hanno stimolato delle belle riflessioni da parte dell’allenatore, ascoltato dal suo pubblico in religioso silenzio. Due sono i temi che meritano una particolare menzione, la fatica e il lavoro di squadra: concetti che, dal mondo dello sport, possono essere trasferiti anche al mondo della scuola.

“Per raggiungere qualsiasi obiettivo, nel lavoro, nello sport o in altro è fondamentale abituarsi a far fatica – ha detto De Raffaele – La fatica non deve avere come obiettivo per forza vincere, perché vince uno solo, ma uscire con l’idea di aver fatto il massimo: dietro un impegno giornaliero, mensile c’è un risultato che è frutto di lavoro, dietro il quale ci sono, di conseguenza, la soddisfazione e la crescita personale: è ciò che ti fa reagire nei momenti difficili”. Perché il problema è, infatti, gestire le sconfitte. “Ma non c’è mai un rialzarsi se non c’è prima una caduta; non c’è un successo nella vita se non ci sono prima dei fallimenti”, ribadisce l’ex playmaker.

E gli obiettivi si raggiungono meglio se c’è un buon lavoro di squadra: “Non c’è una ricetta – afferma l’allenatore della Reyer – ma bisogna ricordare che nessuno è perfetto. Se non c’è una accettazione dei propri limiti e la volontà di aiutare il compagno a superare i suoi, non c’è lavoro di squadra.” Infatti, fuori dallo spogliatoio della Reyer De Raffaele ha fatto attaccare un cartello in inglese che suggerisce così: comprendi i tuoi limiti, aiuta i compagni a comprendere i propri e insieme diventeremo una squadra vincente.

E a proposito di sconfitte e vittorie, le Olimpiadi del San Marco sono sempre una grande occasione per valorizzare il “fairplay”, il gioco pulito, il gioco di squadra, la fatica e l’impegno, a cui non possono mancare la gioia, la vitalità e la freschezza tipica dei nostri giovani.

Ma qualcuno, alla fine, ha anche vinto! In tanti sono stati premiati con un primo, un secondo o un terzo posto nelle varie discipline sportive al maschile e al femminile.

Le classi finaliste sono state la 4IttC e la 2IttA, bronzo a pari merito, la 5AItt che ha vinto l’argento e la 4AItt, che si è aggiudicata la agognata coppa!

  Category: Attività trasversali, San Marco, San Marco Sport
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Inventiamo una Banconota

By Enrico Biancardi,

Lo scorso 7 maggio, presso il nostro istituto si è svolta la premiazione del concorso “Inventiamo una Banconota” 2019, che ha visto il San Marco vincitore della fase Interregionale per le regioni Veneto, Trentino, Friuli venezia Giulia ed Emilia Romagna.

La classe 5A ITT, vincitrice della selezione, ha ricevuto il premio di 1000 euro dal dott. Paolo Ciucci, Direttore della Banca d’Italia – sede di Venezia e dal dottor Vanni Mengotto, autore di un breve intervento sui temi dell’economia locale.

Il concorso prevedeva la progettazione di una banconota che avesse come tema “l’euforia della spesa, la prudenza del risparmio”

I ragazzi di Quinta hanno lavorato al tema durante le ore di Progettazione Multimediale realizzando alla fine un elaborato in cui il tema viene rappresentato con la metafora dello scalatore che, giunto alla vetta dopo la fatica della scalata, si trova di fronte ad una discesa in cui il rischio maggiore è di sottovalutarne le insidie, affrontandola con pericolosa euforia.

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